Quale sistema di depurazione è più efficace contro le microplastiche?

Il nostro mondo, lo sappiamo, è ormai invaso dalle microplastiche. Si tratta di frammenti infinitesimali di plastica che troviamo in tutti gli alimenti che consumiamo, perchè presenti nel terreno e inevitabilmente nell’acqua. La colpa di questo fenomeno? Nostra, nel senso che abbiamo impiegato e impieghiamo la plastica per la quasi totalità dei processi alimentari. Fin dalla sua invenzione, nei primi anni del Novecento, questo materiale è diventato di uso comune: la cattiva notizia è che pressoché indistruttibile. Ci vogliono circa 450 anni affinchè le particelle di plastica si decompongano completamente. 

Il mondo senza plastica? Non esiste più

Non esiste più nessun angolo del nostro Pianeta che non sia contaminato con la plastica. I rifiuti di nanoplastiche sono stati rinvenuti in quantità significative nella neve dell’Artico come nella sabbia dei deserti. E nanoplastiche ancora più piccole sono sospese nell’aria che respiriamo, galleggiano negli oceani in cui peschiamo e si trovano all’interno della frutta, della verdura e dei prodotti confezionati che mangiamo. Insomma, questi minuscoli frammenti sono presenti in tutto ciò che consumiamo e beviamo. 

Ingeriamo 5 grammi di microplastica a settimana

In base a recenti studi, sembrerebbe che ogni individuo ingerisca in media 5 grammi di microplastica in una settimana, più o meno l’equivalente di una carta di credito. Ma purtroppo questi dati potrebbero essere sottostimati. Ancora peggio è scoprire che le microplastiche si trovano soprattutto nell’acqua, poichè il materiale contamina le falde, i mari e i fiumi e ricade sul terreno anche con l’acqua piovana. E, sebbene non esistano ancora studi scientifici definitivi, è molto probabile che l’assunzione di questi frammenti non faccia bene alla salute. 

Come eliminarle dall’acqua che beviamo?

In uno scenario così preoccupante, ci sono però delle buone notizie. L’acqua del rubinetto si può trattare, in modo da eliminare le sostanze indesiderate. Non tutti i sistemi di filtrazione, però, sono in grado di eliminare completamente le microplastiche dal bicchiere. Ma l’osmosi inversa sì. I moderni purificatori a osmosi inversa sono infatti progettati per scartare le particelle di plastica dall’acqua che beviamo o che utilizziamo per preparare gli alimenti. La membrana semipermeabile del dispositivo, infatti, trattiene i frammenti sospesi, anche quelli di dimensioni infinitesimali. A oggi, quindi, un impianto di purificazione a osmosi inversa domestico è il metodo più efficiente per far sì che l’acqua sgorghi dal lavello della cucina assolutamente pura. Priva cioè anche di microplastiche e quindi perfetta per il consumo di tutta la famiglia.

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