L’acqua che sgorga dal rubinetto di casa può essere contaminata?
L’acqua degli acquedotti in Italia è generalmente sicura e soggetta a rigorosi controlli di qualità. Tuttavia, ci sono diversi elementi che possono contaminare l’acqua degli acquedotti, anche se tali situazioni sono relativamente rare. I Gestori del Servizio Idrico e le autorità sanitarie, nel nostro Paese, devono infatti garantire il rispetto di precisi parametri affinchè l’acqua possa definirsi potabile in base alle norme vigenti.
C’è un ma: l’acqua analizzata può essere perfetta, ma nel “tragitto” lungo le tubature fino al rubinetto di casa – responsabilità del privato – potrebbero verificarsi dei problemi che alterano la qualità dell’acqua stessa. Tubi vecchi, infiltrazioni, crepe… nell’impianto potrebbero inserirsi terra, ruggine, sostanze chimiche. Tutti elementi che potrebbero provocare la formazione di batteri, gli “ospiti” più indesiderati nell’acqua che usiamo per bere, cucinare, lavare frutta e verdura.
Quali sono i principali elementi di contaminazione?
Nell’acqua che utilizziamo quotidianamente potrebbero nascondersi componenti sgraditi. La maggior parte sono di origine naturale – e tra questi c’è anche il radon, un gas radioattivo presente nel terreno di diverse zone d’Italia -, ma anche derivati dall’attività umana, agricola e industriale. Pesticidi e altre sostanze chimiche potrebbero insinuarsi nelle tubature, cosi come i microrganismi responsabili di disturbi e malattie. Per non parlare dei Pfas e delle microplastiche, gli elementi potenzialmente nocivi al momento più studiati dagli scienziati.
Gli altri fattori che alterano gusto e sapore dell’acqua
Se l’acqua che esce dal rubinetto della cucina ha un gusto o un odore non esattamente gradevole, la “colpa” non è necessariamente dei contaminanti. Potrebbero essere gli additivi utilizzati – nel rispetto della legge – per renderla potabile, o addirittura la tipologia e quantità di sali minerali disciolti. Ad esempio, il cloro – necessario per la disinfezione – ha un odore pungente, che si avverte anche se il disinfettante è usato in piccole quantità. Il magnesio e il calcio, invece, con la loro presenza potrebbero alterare il gusto dell’acqua. Acqua potabile non è infatti un sinonimo di acqua “buona”: significa che il livello delle varie sostanze presenti rientra nei limiti di legge e che l’acqua è adatta al consumo umano. Ma il sapore è un’altra cosa!
Cosa fare per proteggersi?
Per una maggiore sicurezza, è possibile far esaminare l’acqua che sgorga dal rubinetto della propria abitazione. Ma è un procedimento non facilissimo e che comunque andrebbe ripetuto nel tempo. A oggi, la più efficace soluzione per garantirsi un’acqua perfetta a casa è quella di installare un purificatore, calibrato sulla base delle proprie esigenze e del proprio budget. A oggi, i sistemi più performanti sono sicuramente quelli a osmosi inversa. Questa tipologia di depuratori utilizza delle speciali membrane semimpermeabili che sono in grado di trattenere anche particelle piccolissime, compresi virus e batteri. Ovviamente, un purificatore a osmosi inversa è in grado di annullare cattivi odori e retrogusto sgradevole: “ripulendo” l’acqua anche da un eccesso di minerali, il sapore risulterà perfetto!
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