Rubinetto dedicato al purificatore o miscelatore unico? Che soluzione preferire a casa?

Quando si decide di inserire a casa propria un sistema di depurazione dell’acqua, occorre sapere che sarà necessario anche installare un rubinetto dedicato. Questo perchè ci sia una “via” dalla quale possa zampillare l’acqua filtrata dall’impianto. Se due rubinetti erogatori – uno per l’acqua dell’acquedotto, uno per l’acqua purificata – sembrano troppi in uno spazio relativamente ristretto come la cucina, c’è anche la possibilità di avere un solo miscelatore. Si tratta di uno speciale rubinetto compatibile con il depuratore. Un rubinetto che ha vie d’acqua separate.

Rubinetto a 3 vie, di cosa si tratta?

Questo modello di miscelatore – che sostituisce il precedente montato sul lavello della cucina – si chiama a 3 vie. Il nome si deve alle tre tipologie di acqua che può erogare: acqua calda non trattata, acqua fredda non trattata e acqua che arriva dal depuratore. Se si opta per il rubinetto unico, è importante che il tubo dell’acqua depurata sia separato da quello dell’acqua non depurata. In caso contrario, l’acqua depurata potrebbe venire parzialmente contaminata da quella non trattata. Chi sceglie un miscelatore a 3 vie lo fa di solto per una questione prettamente estetica. Visivamente, è più gradevole un solo rubinetto piuttosto che due. Ancora, non c’è necessità di praticare un secondo foro sul lavello per installare il rubinetto dedicato all’acqua depurata. Ma questa opzione è davvero più funzionale?

Separati, perché è comodo

Nonostante la possibile reticenza iniziale – per una pura questione estetica – avere due rubinetti in cucina può rivelarsi una scelta comoda. Anzi, comodissima. Con due miscelatori si possono infatti svolgere più compiti contemporaneamente, scegliendo la tipologia di acqua necessaria ai diversi utilizzi. Ad esempio, riempire la pentola dell’acqua per la pasta con il rubinetto dell’acqua depurata ma nel frattempo sciacquare le stoviglie… Insomma, non esiste una “regola” generale. Sulla base delle proprie abitudini, di quanto e come si cucina, dei propri gusti (e perchè no, anche del proprio budget) si potrà fare la scelta più opportuna. L’aspetto più importante, in entrambi i casi, è acquistare un rubinetto di alta qualità. Poiché sono oggetti che vengono usati con una grandissima frequenza e sottoposti a innumerevoli sollecitazioni, è fondamentale che siano di ottima fattura e realizzati con materiali igienici e durevoli.

 

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Perchè un purificatore d’acqua è vantaggioso anche sotto l’aspetto economico?

Sappiamo tutti perchè è più salutare installare un purificatore d’acqua a casa propria piuttosto che acquistare bottiglie di plastica. Innanzitutto si fa del bene all’ambiente, riducendo l’immissione di rifiuti plastici. Secondo aspetto, ma non per importanza, con un purificatore a casa si avrà sempre la migliore acqua possibile direttamente dal rubinetto della cucina. Infine, l’investimento si tradurrà presto in un vantaggio anche sotto il profilo economico.

I plus dei purificatori a osmosi inversa

Se l’obiettivo di ognuno di noi è bere bene, e garantire l’acqua più pura possibile alla propria famiglia, il sistema ideale è quello a osmosi inversa. Sfruttando un principio che esiste in natura, l’osmosi appunto, e senza utilizzare nessun elemento chimico, i purificatori a osmosi inversa assicurano un’acqua eccellente, libera da ogni potenziale inquinante, e addirittura senza germi o batteri se il dispositivo è dotato di una lampada sterilizzatrice. Insomma, il meglio per i propri cari, in particolare gli anziani e i bambini. 

Ancora, con un purificatore a osmosi inversa si può disporre senza soluzione di continuità dell’acqua più adatta per cucinare e per preparare tè, caffè e mille altre ricette, dato che è completamente inodore e insapore. Per le stesse ragioni, è anche la preferita dagli animali domestici.

Il purificatore d’acqua è vantaggioso sotto il profilo economico?

La risposta è sicuramente sì, e basta far parlare i numeri. Partendo dal presupposto che una persona consuma in media 2 litri di acqua al giorno, è evidente che una famiglia media di quattro persone consumerà circa 8 litri d’acqua quotidianamente. In un anno, si tratta di 2.920 litri d’acqua che, trasferiti in bottiglie da 2 litri, significa l’acquisto di 1.460 bottiglie di plastica. Stimando un costo medio di circa 50 centesimi per ogni bottiglia, la nostra famiglia tipo spenderà più o meno 730 euro all’anno in bottiglie di plastica. Considerando simili importi, appare chiaro che l’investimento per acquistare un depuratore d’acqua domestico verrà ammortizzato in brevissimo tempo.

Gli altri fattori da considerare

Oltre al conto prettamente economico, nella valutazione generale vanno inseriti anche il fattore tempo e spazio: mentre con un purificatore domestico l’acqua è sempre disponibile, l’approvvigionamento di bottiglie di plastica richiede visite periodiche al supermercato, il loro trasporto e il loro stoccaggio a casa. Anche il tempo è denaro!

L’ambiente ringrazia

In un periodo storico dove l’attenzione dell’opinione pubblica è giustamente concentrata sull’ambiente e sulla sostenibilità, non si può chiudere gli occhi su temi importanti come l’inquinamento da plastica. Se è vero che tantissime bottiglie vengono riciclate, è altrettanto vero che una gran parte di queste finisce nel mare e nel sottosuolo, con effetti devastanti per il pianeta. E c’è ancora un ulteriore fattore da considerare: per produrre una bottiglia di plastica… serve acqua. Secondo alcune stime statunitensi, i processi produttivi per dare vita a una singola bottiglia di plastica richiedono due litri d’acqua, più ovviamente quella necessaria per riempirla. Con un costo collettivo, in termini di risorse idriche, davvero enorme. 

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Acquistare un depuratore a osmosi inversa insieme al pacchetto manutenzione: conviene? A cosa stare attenti?

Il purificatore d’acqua a osmosi inversa, esattamente come ogni altra macchina, necessita di una manutenzione regolare affinchè possa mantenersi efficiente nel tempo. In linea di massima, gli interventi di controllo sono minimi, e spesso prevedono semplicemente la periodica sostituzione dei filtri, fondamentali per assicurare la qualità dell’acqua che viene erogata. Alcuni modelli, poi, devono anche essere sottoposti a un processo di sanificazione del serbatoio, così da eliminare ogni potenziale carica batterica. Appena si acquista un impianto di purificazione dell’acqua, ogni nuovo cliente è consapevole che dovrà prendersi cura del proprio depuratore: e spesso le aziende propongono, unitamente alla vendita dell’apparecchio, anche un pacchetto manutenzione. Vale la pena acquistarlo? E se sì, come avere la certezza di affidarsi all’azienda giusta?

Il prezzo non è tutto

Le aziende più conosciute e serie propongono questo servizio, con contratti chiari e prezzi esposti, senza sorprese. Parlando in linea di massima, questi contratti comprendono sempre la sostituzione delle cartucce filtranti e quindi i ricambi. Quando invece bisogna alzare la soglia di attenzione? Quando le tariffe sembrano (o sono) troppo convenienti. Potrebbe essere una strategia da parte dell’azienda per conquistare e tentare di fidelizzare il cliente, che sarà sicuramente contento di pagare meno. Questa mossa, tra l’altro, garantisce all’impresa che il cliente effettuerà  esclusivamente presso di lei l’acquisto delle cartucce per gli anni a venire. E su quest’ultimo aspetto potrebbe insorgere un piccolo rischio.

Quando l’azienda è seria?

Si può verificare sin da subito la serietà di un’azienda se questa, firmato il contratto di manutenzione contestualmente all’installazione, consegna nelle mani del cliente tutti i filtri necessari a coprire la “vita” media del purificatore, ovvero diversi anni. In questo modo il cliente è tutelato da qualsiasi evenienza. Ad esempio, se l’azienda dovesse chiudere o avere qualsiasi genere di problema, i filtri sono già in casa e il cliente finale non rischia in alcun modo di pagare in anticipo per dei pezzi che non verranno mai consegnati.

Diffidare del “tutto incluso”

Altre aziende cercano di invogliare il cliente includendo nel prezzo del servizio di manutenzione anche la mano d’opera. Attenzione anche in questo caso: se l’azienda dovesse fallire (o anche chiudere e riaprire con un altro nome, come purtroppo accade) chi ha acquistato il purificatore e la relativa manutenzione si ritroverebbe ad aver pagato per un servizio che non potrà essere goduto. 

La soluzione più sicura 

Se si è acquistato un purificatore a osmosi inversa da un’azienda nota, che produce e installa questi apparecchi da sempre, la scelta migliore (e di norma quella che le imprese serie propongono) è quella di farsi consegnare tutti i pezzi per la manutenzione nel momento dell’installazione. A questo punto, sarà il cliente a decidere se vuole fare da sé questi interventi periodici o se farli effettuare ai tecnici dell’azienda specializzata, pagando il solo costo di uscita una volta l’anno o quando necessario.

 

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Purificatore a osmosi inversa, quale tipologia di impianto preferire?

Sono sempre di più le famiglie italiane che decidono di installare a casa propria un purificatore d’acqua, così da avere la certezza di poter disporre di un’acqua pura, sicura, perfetta da bere e per tutti gli usi in cucina. In più, con questa scelta non solo si risparmia sull’acquisto di bottiglie, ma si protegge l’ambiente evitando la necessità di smaltire le bottiglie in plastica. Sul mercato oggi esistono numerose soluzioni per purificare l’acqua domestica, rendendola ottimale per il consumo da parte di tutti i componenti della famiglia. I modelli più avanzati di purificatori d’acqua sono quelli a osmosi inversa: ma quali sono le tecnologie utilizzate? Gli impianti più diffusi sono di tre tipologie: con serbatoio pressurizzato, diretti e con serbatoio non pressurizzato.  Vediamo quali sono le principali indicazioni, i vantaggi e le differenze sostanziali in termini di performance, resa e spesa di ognuno dei tre sistemi.

Serbatoio pressurizzato

Funzionamento

  • In questa tipologia di purificatore il serbatoio è esterno all’impianto ed è composto da un palloncino in gomma dentro il quale si accumula l’acqua prodotta. Il palloncino è racchiuso in un contenitore che lo tiene sotto pressione. Quando si apre il il rubinetto di erogazione, la pressione che c’è nel serbatoio spinge sul palloncino, che si svuota facendo uscire l’acqua dal rubinetto. 

Svantaggi

  • L’impianto per produrre acqua deve vincere la pressione del serbatoio e far riempire il palloncino. Quando il palloncino è quasi vuoto l’impianto avrà meno resistenza durante la produzione, invece quando il palloncino è quasi pieno dovrà combattere l’alta pressione: a lungo andare, c’è il rischio che venga prodotta acqua di qualità inferiore.
  • Il serbatoio ed il palloncino non sono apribili e sanificabili: per questa ragione, è possibile che all’interno del palloncino si verifichi carica batterica. 

Vantaggi

  • Nonostante si tratti di modelli dalla tecnologia relativamente obsoleta, sono ancora interessanti per l’economicità.

Impianto diretto

Funzionamento

  • Quando si apre il rubinetto, una pompa di spinta “costringe” l’acqua attraverso i filtri e attraverso la membrana ad osmosi, per poi farla uscire direttamente dal rubinetto erogatore. 

Svantaggi

  • Siccome l’osmosi inversa è un processo che richiede un certo tempo tecnico, questo sistema che filtra direttamente l’acqua non permette un getto abbondante dal rubinetto (possono volerci anche più minuti per riempire una bottiglia d’acqua).
  • La pompa che spinge forte l’acqua sulla membrana per garantire un certo flusso dal rubinetto porta al deterioramento della membrana stessa. La membrana ad osmosi, infatti, è costituita da un lunghissimo foglio con micro-pori, avvolto su se stesso milioni di volte, e per filtrare correttamente ha bisogno di una produzione lenta. Se la pompa spinge forte, i micro-pori si dilatano lasciando passare non più solo la molecole dell’acqua ma anche altri elementi. Ciò significa che a lungo andare la membrana si deteriora, e l’acqua prodotta non avrà più la stessa qualità iniziale.
  • La pompa, che deve “lavorare” molto per garantire la giusta spinta, può rivelarsi rumorosa.
  • Lo scarto di acqua è il più alto tra i diversi impianti ad osmosi. Tutte le membrane presentano infatti una percentuale di acqua “buona”, pronta da bere, e una percentuale di acqua di scarto che va nello scarico. In questo caso, la quota di acqua di scarto è decisamente maggiore.

Vantaggi

  • E’ la soluzione ideale per i piccoli spazi, dato che l’impianto ha dimensioni ridottissime e può essere installato anche sotto lo lo zoccolino della cucina.

Serbatoio non pressurizzato

Funzionamento

  • Si tratta della tipologia di purificatore dalla tecnologia più avanzata. L’acqua viene spinta lentamente (che è l’optimum per il processo di osmosi inversa) attraverso i filtri e la membrana e poi immagazzinata in un apposito serbatoio.

Svantaggi

  • Richiede un po’ più di spazio per l’installazione (l’ingombro è all’incirca quello di una cassa di sei bottiglie d’acqua).
  • Costo più elevato, ovviamente a fronte di performance migliori.
  • E’ un prodotto commercializzato solo da alcune aziende specializzate.

Vantaggi

  • E’ un apparecchio ideale per la casa: la membrana può produrre goccia a goccia senza sforzo, garantendo comunque un ottimo getto dal rubinetto.
  • L’acqua prodotta è sempre della stessa qualità, dalla prima all’ultima goccia.
  • L’igiene è massima, dato che il serbatoio è apribile e sanificabile, con lampada UV sterilizzatrice all’interno per prevenire la formazione di batteri.
  • La tecnologia è la più avanzata: i prodotti migliori sono quelli a controllo elettronico mediante un computer interno che permette lettura della qualità dell’acqua, segnalazione malfunzionamenti, lavaggio automatico della membrana, il tutto via app.

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Microfiltrazione vs osmosi inversa: quale sistema di purificazione dell’acqua scegliere?

E’ arrivato il momento di far entrare a casa propria un sistema di purificazione dell’acqua. Ottima idea, sia per risparmiare – e tanto – sia per non inquinare il nostro prezioso Pianeta. La domanda classica, arrivati a questo punto, è una: cosa scelgo tra microfiltrazione e osmosi inversa? Per orientarsi nel migliore dei modi, è opportuno fare un po’ di chiarezza ed esplorare quali siano le caratteristiche delle due opzioni.

Quali sono le differenze tecniche?

La microfiltrazione funziona attraverso un processo molto semplice. L’acqua passa attraverso un filtro (o dei filtri) con microscopici fori. Questi minuscoli buchini consentono il passaggio dell’acqua, ma escludono quello di particelle ed eventuali altri elementi sospesi nell’acqua. Indipendentemente dal fatto che queste particelle siano di natura organica o inorganica, se i contaminanti sono più grandi dei forellini i sistemi di microfiltrazione li tratterranno e non li faranno passare attraverso il filtro stesso.
L’osmosi è diversa: in natura è un processo mediante il quale le molecole passano attraverso una membrana da un’area di concentrazione inferiore a un’area di concentrazione maggiore. L’osmosi inversa è il medesimo processo, ma nella direzione opposta. In questo caso, la diffusione avviene attraverso una membrana da un’area ad alta concentrazione a un’area a bassa concentrazione. L’acqua con una maggiore concentrazione di contaminanti e solidi disciolti si diffonde attraverso una membrana semipermeabile in un’area con meno contaminanti e sedimenti disciolti. La membrana presente nei purificatori a osmosi inversa impedisce il passaggio di oltre il 99% delle particelle estranee, comprese le più piccole.

Nella pratica, cosa cambia?

Per capire ancora meglio, vediamo cosa può – o non può – fare ognuno dei due sistemi, sfatando anche qualche falso mito.
Attraverso la microfiltrazione vengono eliminati sedimenti, eventuali odori e sapori, e il cloro utilizzato negli acquedotti e che inevitabilmente arriva nelle nostre tubature. L’acqua così prodotta avrà lo stesso residuo fisso dell’acqua in entrata: ciò significa che facendo bollire l’acqua in un pentolino, all’evaporazione si troverà comunque la patina di calcare. Questo fenomeno invece non accade con un impianto ad osmosi.
La membrana dei sistemi a osmosi inversa, invece, fa passare esclusivamente l’acqua e una bassa quantità di sali minerali. Tale processo consente di produrre a casa propria un’acqua senza inquinanti e leggera, lievemente mineralizzata, al pari delle migliori acque in bottiglia. Se fino a qualche anno fa si riteneva che l’acqua trattata con un impianto a osmosi inversa fosse del tutto simile a quella distillata (cioè priva di sali minerali), oggi non è più così: le attuali membrane ad osmosi sono selettive e permettono di produrre acqua leggera, ma non distillata. Ancora, i più moderni sistemi ad osmosi hanno un post-filtro remineralizzatore che reimmette sali minerali in quantità corretta, come calcio e magnesio.

Qual è il verdetto?

Come per la maggior parte delle domande, la risposta su quale soluzione sia migliore è soggettiva. Dipende da tante variabili: quale grado di purezza dell’acqua si vuole ottenere, quali sono le caratteristiche dell’acquedotto della propria città, che budget si vuole investire e via dicendo. Però, è vero e univoco il fatto che con entrambi i sistemi l’acqua da bere – ma anche per cucinare, lavare gli alimenti o preparare le bevande preferite – sarà sicuramente più pura di quella che sgorga dal rubinetto. Ed è altrettanto vero che optando per uno qualsiasi dei sistemi oggi a disposizione si produrranno infinitamente meno rifiuti in plastica, con un deciso beneficio per quanto riguarda l’impatto ambientale. In sintesi, ogni scelta va parametrata sulle proprie esigenze: ecco perchè è importante informarsi il più possibile sulla materia acqua!

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Installare un depuratore d’acqua: 6 consigli per scegliere l’azienda a cui affidarsi

Sono tantissimi, e il numero è costantemente in crescita, gli italiani che decidono di installare a casa propria un purificatore d’acqua. I sistemi a disposizione per il trattamento dell’acqua del rubinetto sono molteplici, così come sono numerosi i benefici di questa scelta: ci si garantisce un’acqua perfetta, ci si prende cura della propria salute e di quella dei propri cari, i piatti cucinati e le bevande preparate home made hanno un sapore migliore e si tutela l’ambiente, evitando l’acquisto di bottiglie di plastica inquinanti. E, nel breve periodo, si ammortizza l’investimento e si inizia a risparmiare sull’acquisto di pesanti e ingombranti casse d’acqua. Fin qui, tutti d’accordo: ma come si fa a individuare l’azienda a cui affidarsi per far installare un purificatore a casa propria? Quali sono gli step per non sbagliare? Ecco 6 facili consigli per scegliere i prodotti e l’azienda più giusti per noi.

#1 Lunga storia

Innanzitutto, è importante scegliere un’azienda storica, presente sul mercato da diverso tempo e con una solida specializzazione nel settore. Oggi, proprio perchè il tema dell’acqua pura è sempre più condiviso, esiste un grande numero di piccole aziende che nascono e muoiono in poco tempo, non garantendo assistenza nel corso degli anni. Inoltre affidarsi a una realtà consolidata e conosciuta evita di incappare in spiacevoli truffe. Anche controllare le recensioni on line lasciate dai clienti consente di farsi un’opinione delle diverse aziende attive nel settore.

#2 Il valore del Made in Italy

Il Made in Italy è sinonimo di qualità, in tutti gli ambiti. Ecco perchè è consigliabile optare per un’azienda italiana, che conosca alla perfezione normative, impianti e situazione degli acquedotti del nostro Paese. Inoltre in caso di necessità di assistenza, questa sarà sicuramente più veloce e in grado di fornire tempestivamente eventuali ricambi, a maggior ragione se opera nella propria zona di residenza.

#3 Ampia scelta di prodotti e soluzioni

Le esigenze legate al trattamento dell’acqua domestica sono differenti per ognuno di noi. Ecco perchè è importante prediligere aziende che producono e commercializzano diversi modelli di depuratori. In questo modo, si avrà la certezza di trovare la soluzione che fa al caso proprio in fatto di performance, costi, ingombro, caratteristiche.

#4 Le certificazioni sono necessarie   

Molto più che presentazioni entusiastiche e promesse irraggiungibili, contano i fatti e la sicurezza: prima di acquistare qualsiasi prodotto occorre verificare che risponda alle normative europee e che possieda tutte le certificazioni previste. Richiedere tali garanzie, che sono una conferma della serietà dell’azienda,  è un diritto del consumatore.

#5 Il prezzo non è tutto   

E’ vero che ognuno di noi punta ad ottenere il massimo spendendo il meno possibile, ma è altrettanto vero che a prodotti più economici quasi sempre corrisponde una qualità minore. Ecco perchè è meglio non fidarsi del prezzo più basso: meglio un investimento iniziale un po’ più “consistente”, ma che assicuri un ottimo funzionamento e vari servizi nel tempo, piuttosto che un acquisto low cost dalla vita altrettanto breve.

#6 Sopralluogo e assistenza

 Probabilmente il test più importante per individuare un’azienda seria è accertarsi che faccia un sopralluogo prima di vendere un purificatore d’acqua. Non tutti gli impianti, infatti, sono installabili ovunque e pertanto le aziende che effettuano un sopralluogo gratuito sono in grado di stabilire la fattibilità di installazione e determinare quale impianto risponda meglio alle esigenze di ogni singolo utente. Le realtà qualificate, inoltre, garantiscono anche un programma di manutenzione periodico affinché il purificatore possa sempre operare al meglio. L’attenzione al cliente, addirittura prima ancora che diventi cliente, è il più importante biglietto da visita delle aziende serie.

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Depuratore d’acqua, quali sono i vantaggi nell’installarlo a casa?

Per le famiglie italiane è sempre più importante, giustamente, fare scelte consapevoli: sia che si tratti della propria salute sia dell’ambiente. E l’acqua, inevitabilmente, è uno dei temi più dibattuti. Perchè è vero che nel nostro Paese l’acqua della rete pubblica è controllata, generalmente buona e sempre disponibile, ma è altrettanto vero che esistono delle criticità che spingono i consumatori ad acquistare acqua imbottigliata. La prima ragione è essenzialmente il gusto poco gradevole – spesso legato alla presenza di cloro, necessario per la disinfezione – dell’acqua che sgorga dal rubinetto. Forse non tutti sanno che questo – il gusto e l’odore non piacevoli – è un problema facilmente risolvibile: basta installare un depuratore d’acqua a casa propria, in cucina. Ma non è l’unico vantaggio: vediamo quali sono i numerosi benefici nello scegliere un impianto domestico di depurazione dell’acqua.

#1 Acqua pura in quantità direttamente dal rubinetto di casa

La prima funzione di un depuratore d’acqua è quella di eliminare da ciò che beviamo le eventuali sostanze inquinanti. E installando un purificatore a casa si avrà questa certezza, a tutto vantaggio della salute di tutta la famiglia. Insomma, acqua pura in quantità, sempre, senza dover acquistare costose, ingombranti (e inquinanti) bottiglie di plastica. Tra l’altro i moderni apparecchi di depurazione hanno dimensioni compatte e si collocano comodamente sotto il lavello della cucina.

#2 Gusto perfetto 

L’acqua depurata è l’ideale per bere, cucinare, lavare frutta e verdura, preparare tè, caffè e tisane. Proprio perchè sgorga dal rubinetto libera da tutte le sostanze sgradite,  ogni pietanza avrà il sapore originale e sarà molto più gustosa. Va infatti ricordato che l’acqua degli acquedotti italiani è assolutamente potabile, ma le leggi consentono comunque la presenza di piccole quantità di inquinanti, di cloro e di calcare, che possono alterare gusto e odore dell’acqua. Installando un depuratore, si elimina completamente questo problema.

#3 Come quella di montagna

Particolarmente adatta a bambini e anziani, l’acqua trattata con un depuratore ha le stesse caratteristiche di quella d’alta montagna, sia per la composizione, sia per la leggerezza sia per la bontà. In questo modo, si migliora sensibilmente la propria qualità di vita e quella di tutta la famiglia: chi ha già fatto questa scelta, non tornerebbe mai indietro, anche per la comodità di avere sempre a disposizione un’acqua perfetta.

#4  Mai più calcare

Basta fare un semplice esperimento casalingo per scoprire quanto calcare c’è nelle nostre tubature: è sufficiente mettere a bollire un pentolino d’acqua della rete e un secondo pentolino con acqua depurata. Dopo che l’acqua avrà raggiunto il punto di ebollizione, si scoprirà che il pentolino contenente acqua “normale” sarà rivestito da una patina bianca, il calcare, mentre quello con l’acqua depurata sarà rimasto perfettamente lucido. Un depuratore d’acqua domestico eviterà di assumere un eccesso di calcare e sarà anche molto utile non solo per la preparazione dei piatti e delle bevande preferiti, ma anche per produrre l’acqua necessaria al ferro da stiro.

#5 Liscia o gassata? Comunque plastic free

Perchè scegliere fra liscia e gassata? I depuratori d’acqua possono anche produrre acqua addizionata di anidride carbonica, facendo felici i fan delle bollicine. E addirittura erogare, oltre all’acqua frizzante, anche quella fredda. In ogni caso, qualunque siano i propri gusti, non ci sarà più bisogno di acquistare acqua in bottiglia. E l’ambiente ringrazia.

#6 Una scelta strategica

Decidere di installare un depuratore d’acqua a casa propria è una scelta intelligente non solo per la propria salute, ma anche per il portafoglio. L’investimento iniziale – peraltro sul mercato esistono modelli adatti a ogni esigenza e budget – si ripaga in pochissimo tempo, poichè non ci sarà più l’esigenza di acquistare acqua confezionata.

 

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A cosa servono le lampade UV per la sterilizzazione dell’acqua?

Oggi esistono alcuni modelli di depuratori d’acqua che, oltre a trattare l’acqua del rubinetto per renderla pura e leggera, la sterilizzano anche con un’apposita lampada a raggi UV. In particolare, i purificatori a osmosi inversa, che “lavano” l’acqua in maniera completamente naturale e senza l’utilizzo di composti chimici, sono sempre più spesso dotati di questo dispositivo che assicura un grado di igiene totale. In particolare, la sterilizzazione attraverso i raggi UV rende l’acqua ancora più sana e prolunga il ciclo di vita di quella che è già stata trattata. Diversi modelli, infatti, prevedono a orari fissi una sterilizzazione ripetuta dell’acqua prodotta con lampada a raggi UV.

Acqua priva di ogni microorganismo

Gli sterilizzatori UV sono altamente efficienti nell’eliminare completamente l’eventuale inquinamento microbiologico nell’acqua, annientando tutti i batteri e i microrganismi “cattivi”. Tuttavia, affinché avvenga una corretta disinfezione, deve esserci una quantità sufficiente di esposizione ai raggi ultravioletti, che viene assicurata dalla tecnologia di cui sono dotati i depuratori più moderni. La sterilizzazione attraverso i raggi UV è senza dubbio l’opzione migliore per la disinfezione completa dell’acqua per uso alimentare e per tutte le applicazioni in cui è richiesta acqua priva di microbi, sicura e pura. Inoltre, è fondamentale in tutti i casi in cui esiste la possibilità che l’acqua venga contaminata prima che raggiunga il rubinetto della cucina. Certo, nel nostro Paese sappiamo che quasi ovunque l’acqua pubblica è potabile e controllata: ma non sono rare le situazione che richiedono delle accortezze in più per eliminare totalmente qualsiasi agente patogeno.

Come funziona la lampada a raggi UV?

I raggi ultravioletti emessi dagli sterilizzatori UV agiscono sugli agenti patogeni uccidendo il loro DNA, impedendo a questi microorganismi di essere attivi e di riprodursi. C’è una probabilità prossima allo zero che che qualsiasi organismo possa sopravvivere agli effetti di uno sterilizzatore a raggi ultravioletti,  ovviamente se utilizzata con le frequenze, i tempi e le modalità corrette. In ogni caso, tutte le volte che ci sia il dubbio che l’acqua che sgorga dai rubinetti di casa possa essere contaminata da batteri, il processo UV è considerato l’opzione migliore per la totale disinfezione.

Quali sono i vantaggi degli sterilizzatori UV

Scegliere un depuratore d’acqua dotato di lampada sterilizzatrice ha numerosi vantaggi. Eccoli:

Efficienza: tutti i microorganismi, come i batteri, vengono eliminati da uno sterilizzatore a raggi ultravioletti

Sicurezza: il sistema è privo di sostanze chimiche, quindi non ci sono rischi né per le persone né per l’ambiente

Rispetto dell’ambiente: durante il processo di sterilizzazione non vengono utilizzati né prodotti composti nocivi

Convenienza: con un unico dispositivo – purificatore e sterilizzatore – si ha la certezza di avere un’acqua microbiologicamente purissima

Velocità: il processo si sterilizzazione con raggi UV si attiva istantaneamente, non appena i raggi entrano in contatto con un microorganismo.

 

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Acqua dolce o dura, qual è la migliore da bere?

Essere costantemente idratati è un vero toccasana per la salute. Quindi sì all’assunzione di acqua, sempre e comunque. Ma il tipo di acqua che si sceglie può fare la differenza, anche in termini di benessere?

L’acqua può infatti essere “dolce” o “dura” a seconda del livello di minerali che contiene. L’acqua dura presenta livelli più elevati di calcio, magnesio e altri minerali, mentre l’acqua dolce ha invece basse quantità di minerali e in generale una discreta quantità di sodio (sale). Sia l’acqua dolce sia quella dura sono considerate sicure da bere, ma ci sono comunque delle differenze fra le due.

Vediamo di capire quali sono le diversità e se l’acqua he sgorga dai rubinetti di casa nostra è dolce o dura.

Come è la mia acqua?

I gestori dell’acqua potabile di ogni comune mettono a disposizione dei cittadini dei veri e propri “identikit” dell’acqua potabile che arriva nelle nostre case, dove sono indicati con precisione i livelli di tutti gli elementi contenuti. Oltre a questo documento, però, si può capire anche in maniera empirica a quale tipologia appartiene l’acqua domestica. I primi segnali che l’acqua sia dura sono rappresentati dal fatto che, quando ci si lava le mani con il sapone, si ha la sensazione di sentire la pelle leggermente “viscida”, ma soprattutto la presenza di acqua dura si nota su stoviglie e vestiti, che potrebbero apparire macchiati dopo il lavaggio. Un ulteriore segno del livello di durezza dell’acqua è la minore pressione dell’acqua quando, ad esempio, si fa la doccia: questo fenomeno potrebbe essere il risultato dell’accumulo di depositi di minerali nelle tubature. Se invece si vive in una zona dove l’acqua è dolce, si avranno bucato, piatti e bicchieri più puliti, senza tracce biancastre, una pressione dell’acqua ottimale e, quando la si beve, la percezione di un leggerissimo sapore di sodio.

Acqua leggera, perchè sì

Come dicevamo, sia l’acqua dolce sia quella dura sono generalmente considerate sicure da bere. Tuttavia, per moltissime categorie di persone – come i bambini o le persone anziane – un’acqua con il corretto apporto di minerali è la migliore in assoluto sotto il profilo nutrizionale. Un’acqua leggera (quindi dolce), infatti, è la scelta più adatta a meno che non ci siano precise indicazioni mediche al riguardo. Per avere la certezza di disporre di un’acqua simile, perfettamente bilanciata, un’ottima scelta è quella di installare a casa propria un purificatore a osmosi inversa, un apparecchio che si posiziona facilmente sotto il lavello della cucina.

I vantaggi di un purificatore d’acqua

Un purificatore a osmosi inversa – che si installa in poche mosse direttamente a casa propria, in pochissimo spazio – produce un’acqua della massima qualità, ideale da bere, anche per bambini e anziani, e perfetta per ogni preparazione culinaria. Inoltre l’acqua depurata tramite osmosi inversa è indicata per diete povere di sodio, per l’alimentazione infantile – può avere lo stesso pH del latte materno – e delle donne incinte o che stanno allattando. É acqua senza odori né sapori, con tutte le caratteristiche nutrizionali che il corpo richiede per idratarsi correttamente.

Tra l’altro, i gli impianti di purificazione più moderni sono in grado di reminealizzare l’acqua trattata con la giusta quantità di sali minerali, la quantità più adatta al nostro organismo.

Ancora, un purificatore d’acqua è una garanzia di salute, perché ripulisce l’acqua fino a quasi il 100%, senza sprechi e senza l’utilizzo di altri componenti chimici, eliminando le sostanze nocive dell’acqua come, ad esempio, metalli pesanti, nitrati, pesticidi, insetticidi, sedimenti, ecc. Proprio per questa ragione, perchè l’acqua è vita e deve essere la migliore possibile, un sistema di depurazione rappresenta l’investimento di salute più importante che si possa fare per se e la propria famiglia.

 

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Quali sono le differenze tra acqua filtrata e acqua purificata?

Spesso, per comodità, si tende a sovrapporre la definizione di acqua filtrata con quella di acqua purificata. Ma non si tratta della stessa cosa. La differenza sostanziale è che tutta l’acqua purificata è filtrata, mentre non tutta l’acqua filtrata è pura.

Cosa si intende per acqua filtrata?

Filtrare l’acqua è un trattamento facile ed economico, che però non rende l’acqua pura al 100%. La filtrazione di base rimuove calcare e residui di eventuali corpi estranei rilasciati da condutture non in perfetto stato. La filtrazione non è in grado di bloccare eventuali elementi disciolti come i minerali naturali e i metalli pesanti nocivi. Ancora, questo sistema non utilizza la sterilizzazione attraverso UV: si tratta di raggi ad alta intensità che uccidono o disattivano tutti i microrganismi patogeni come batteri o virus.

Cos’è l’acqua purificata?

Sebbene l’origine dell’acqua purificata sia la stessa dell’acqua filtrata, la prima è una versione decisamente migliore della seconda. Il metodo con cui si produce l’acqua purificata è molto più complesso rispetto alla normale filtrazione. I processi sono all’avanguardia, come nel caso dell’osmosi inversa, un trattamento che riesce ad eliminare la quasi totalità di elementi indesiderati dall’acqua destinata al consumo. Tra l’altro, molti purificatori a osmosi inversa per uso domestico hanno anche una lampada UV per sterilizzare ciclicamente l’acqua prodotta.

Perché l’acqua purificata è la migliore da bere?

Sono diversi i motivi per cui è consigliabile installare a casa propria un purificatore d’acqua. Vediamo i principali.

Salute

Siamo quello che mangiamo, ma anche quello che beviamo. Ecco perchè bere acqua purificata, libera da ogni potenziale inquinante, è un regalo che facciamo alla nostra salute e a quella dei nostri cari. Tra l’altro l’acqua purificata, perchè è leggera e ha un ph ottimale, migliora la bellezza: fa infatti bene a pelle e capelli, che saranno più giovani e luminosi.

Mineralizzazione

Nei moderni impianti di purificazione sono previsti degli appositi sistemi che remineralizzano l’acqua trattata con la giusta quantità di sali minerali, la quantità più adatta al nostro organismo.

Gusto e odore

Aggiunta di minerali e rimozione di cloro: entrambi motivi che conferiscono all’acqua purificata un odore e un sapore decisamente più gradevole.

Purezza

Nei sistemi di purificazione dell’acqua vengono rimossi tutti i microbi, come batteria funghi, alghe nonché tutti i principali inquinanti: si tratta di un’acqua pura, sana, indicata anche nella dieta di bambini e anziani.

 

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